Sam Altman, il Reddito Universale e il Futuro del Lavoro
Emergono i primi risultati dalla ricerca finanziata da Sam Altman, CEO di OpenAI, sul reddito di base universale (UBI). Altman, noto per aver promosso ChatGPT, vede l’UBI come una risposta alle preoccupazioni che l’intelligenza artificiale possa sostituire molti lavori umani. Questo studio ha coinvolto 3.000 individui a basso reddito in Texas e Illinois: 1.000 partecipanti hanno ricevuto 1.000 dollari al mese per tre anni, mentre 2.000 hanno costituito il gruppo di controllo, ricevendo 50 dollari al mese. L’obiettivo era capire come l’UBI potesse influenzare spese, occupazione, salute e benessere generale dei partecipanti.
La selezione dei partecipanti è avvenuta in modo casuale tra 40.000 candidati, con criteri che includevano redditi inferiori a 28.000 dollari annui e una distribuzione tra aree urbane, suburbane e rurali (DNyuz, NBER). La raccolta dei dati è stata effettuata attraverso vari metodi, tra cui sondaggi telefonici e online, un’app mobile personalizzata e registrazioni amministrative. Sono state condotte interviste e raccolte testimonianze per ottenere insight qualitativi sul cambiamento delle condizioni di vita e aspirazioni lavorative (Evrim Ağacı, Eva Vivalt). Inoltre, sono stati effettuati prelievi di sangue per analizzare i cambiamenti nei biomarcatori della salute (Eva Vivalt).
Impatti sul Lavoro I partecipanti che hanno ricevuto 1.000 dollari al mese hanno lavorato in media 1,3-1,4 ore in meno a settimana rispetto al gruppo di controllo che riceveva solo 50 dollari al mese (Forbes). Hanno utilizzato il tempo extra per migliorare il loro equilibrio tra lavoro e vita privata. Tuttavia, si è riscontrato un calo del 2% nell’occupazione e un aumento del 10% nella probabilità di cercare attivamente lavoro (Enterprise Technology News and Analysis, Observer).
Risparmi e Investimenti Personali I risparmi bancari dei beneficiari sono aumentati del 25% (Business.it). Circa il 26% dei partecipanti ha intrapreso attività imprenditoriali, con una maggiore incidenza tra le donne e gli afroamericani (Business.it).
Effetti sulla Salute e sulla Sicurezza Alimentare C’è stata una riduzione del 20% dei livelli di stress e del 12% dell’insicurezza alimentare nel primo anno. Tuttavia, questi benefici sono diminuiti nel tempo (DNyuz). L’utilizzo dei servizi sanitari è aumentato, con una maggiore spesa per cure dentistiche e visite al pronto soccorso, ma non si sono osservati miglioramenti diretti nella salute fisica e mentale (Enterprise Technology News and Analysis, Observer).
Spesa dei Fondi I beneficiari hanno speso il 40% per affitto, il 25% per cibo e l’8% per il pagamento di debiti (Forbes,Business.it). Hanno aumentato le spese per cure mediche e hanno riservato circa 22 dollari al mese per aiutare parenti e amici (Forbes).
Per condurre questa ricerca, Altman ha raccolto 60 milioni di dollari, di cui 14 milioni provenivano da fondi personali. I dati pubblicati ad oggi mostrano che il reddito di base può ridurre lo stress e l’insicurezza alimentare, migliorare i risparmi e incentivare l’imprenditorialità. Tuttavia, sebbene l’UBI abbia avuto un effetto moderato sulla riduzione delle ore lavorative e abbia aumentato la propensione dei partecipanti a cercare lavori più significativi e a investire in istruzione e formazione, non ha migliorato significativamente la qualità dell’occupazione o i guadagni complessivi rispetto al gruppo di controllo. Questi risultati suggeriscono che l’UBI può aumentare la capacità di spesa personale e quella decisionale, ma potrebbe non essere sufficiente da solo a migliorare tutte le dimensioni della qualità del lavoro e dei guadagni.
Riflessioni
La ricerca di Altman sottolinea la necessità di investire nella formazione e di ripensare radicalmente il nostro rapporto con il lavoro. Attualmente, il rapporto lavoro/valore è spesso visto come uno scambio di tempo per denaro. Tuttavia, stiamo assistendo a una transizione verso una dinamica crescita/valore, in cui la crescita personale e vocazionale dei lavoratori diventa un valore riconosciuto. Questo cambiamento richiede che le imprese, gli enti e la società nel loro complesso siano pronti ad abbracciare nuovi modelli economici e sociali che valorizzino non solo la produttività, ma anche lo sviluppo personale e professionale dei lavoratori. La domanda che rimane è: siamo pronti per questa trasformazione?
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