L’unione tra cultura e natura nasce allor quando l’uomo instaura un rapporto con la Terra.
Essa, lavorata e trasformata, offre sia doni per il sostentamento ma anche materiali per la realizzazione di dimore. Il grano e il mattone hanno in comune proprio la lavorazione della terra e il Giglio è l’emblema di questa relazione ancestrale. Su queste premesse nasce il progetto della Medaarch per la Casa del Giglio di Flumeri: un edificio che è movimento della terra, le cui linee principali scaturiscono dalla morfologia del lotto assegnato, e i cui elementi identitari vengono espressi nell’uso di materiali provenienti dalla terra come i mattoni. Al mattone, elemento architettonico antico e dignitoso proveniente proprio dalla lavorazione delle terre, il progetto ha voluto affidare il racconto della storia, dell’identità, delle tradizioni e del futuro del Gigio e della comunità che intorno ad esso si unisce.
Ci troviamo in Irpinia e precisamente a Flumeri un comune che sorge sulla parte destra della valle dell’Ufita.
In questi luoghi la tradizione dell’offerta, ovvero il riconoscimento che gli uomini restituivano agli dei per ringraziarli del buon raccolto, affonda le radici nel tempo legandosi al culto pagano della dea Cerere. Nell’ultimo giorno di mietitura una donna camminando tra tra canti e balli portava sulla testa dei covoni di grano raccolti da ogni campo fino ai luoghi di culto e li offriva come segno di devozione. Nel corso della storia alcune contrade cittadine cominciarono ad unire intorno a delle aste in legno i fasci di grano e trasportarli su dei carri. Comincia in questo modo a delinearsi il rito della realizzazione del Giglio al contempo offerta di primizie della terra, sistema di trasposto delle stesse e simbolo della cultura del dono. Infatti le offerte che il Giglio in se rappresenta e che erano legate prima al culto della Dea Cerere poi nel 1600 a quello di San Rocco testimoniano pr un verso il consueto atteggiamento dell’uomo che tenta di ingraziarsi divinità a vario titolo per assicurarsi protezione, cibo e buona sorte.Ma ancor più forte rappresentano la capacità di una comunità di instaurare un rapporto con la natura e con l’ambiente che la circonda all’interno del tempo in cui vive. Questo rapporto si fonda sulla consapevolezza, propria delle antiche comunità ma ormai quasi persa, che nulla è scontato. Che la terra riesce a donare se conosciuta, coltivata e rispettata.
Non solo. Ma il rapporto con la natura incarna la certezza che la terra come è accaduto più volte nelle zone Irpine, può scuotere in un momento tutte le certezze che l’uomo ha costruito nel tempo e che per tale motivo la stessa va rispettata e conosciuta. Rende in fine evidente come la comunità è una dimensione dove il lavoro e i risultati che da questo provengono riescono ad essere distribuiti.Grazie alla capacità della Comunità di Flumeri di comunicare tradizioni e valori di generazione in generazione è arrivata a noi intatta l’opportunità di partecipare ad una festa che ogni Agosto innalza al cielo una torre di circa 30 metri composta da pannelli, decori e fregi tutti realizzati in paglia e grano con straordinaria maestria. Il Progetto che la Medaarch ha ideato vuole offrire una casa a queste tradizioni, un luogo identitario alla comunità, e un laboratorio che si apre al futuro.
Abbiamo cercato di farlo attraverso una ricerca di coerenza tra forma, funzione, materiali e tradizione che consente all’impianto architettonico, compatto e sintetico nel suo esterno, una distribuzione interna degli spazi dove ogni funzione è guidata dal suo rapporto con la luce. Il progetto si pone come nuovo centro propulsivo e vitale della città di Fulmeri. Gli spazi museali renderanno piacevole, nuovo ed entusiasmante il percorso tra la storia e il futuro del Giglio, i laboratori saranno un luogo di lavorazione ma anche di formazione ospitando scuole e turismo esperenziale. Le terrazze e i punti ristoro rappresenteranno un carattere attrattivo per i giovani della città e delle zone limitrofe rendendo lo spazio vivo anche nelle ore serali. Il Parco del Giglio sarà una zona nel verde dove trascorrere piacevoli momenti di gioco e svago rendendosi disponibile come luogo di lavorazione durante il periodo di composizione dei pannelli.
L’approccio progettuale della Medaarch cerca di tenere insieme il rispetto per la natura e un carattere architettonico contemporaneo. Genera una impronta ecologica minima in linea con le ultime direttive Europee miscelando soluzioni lowtech con tecnologie green per azzerare il consumo energetico del manufatto.
Infatti la scelta di sfalsare i mattoni in facciata caratteristica estetica che contraddistingue il nuovo museo ricorda la ruvidità e la disposizione delle gemme di grano al sole e al contempo produce ombra propria che contribuisce ad abbassare il fabbisogno energetico per la climatizzazione interna nei mesi estivi; inoltre il naturale ricircolo d’aria ottenuto con l’effetto camino che produce il buco in copertura e la produzione di energia da impianto geotermico e solare ne fanno un edificio completamente green.
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