Lyman Connor è un padre single di quattro figli, ingegnere e tecnologo di professione. Lo scorso ottobre ha avuto, in un ospedale locale, l’ispirazione ad usare la sua esperienza e gli strumenti a sua disposizione per reinventare la mano bionica.
In quell’ospedale Connor ci era finito a causa di un incidente in bicicletta e, mentre lo stava lasciando, incontrò un ragazzino in ascensore che colpì la sua attenzione per il suo stato d’animo evidentemente sconvolto. Connor cercò di tirarlo su di morale dicendogli: “Hey, non può essere così male quello che ti è accaduto. Guarda il mio viso, è pieno di cicatrici”. Il ragazzo alzò la mano e disse: “Almeno tu sei nato con tutta la mano”. Connor non ebbe parole per il ragazzo. Ma quell’incontro lo ispirò a costruire, attraverso la stampa 3d, una mano bionica adeguata per chiunque ne avesse bisogno.
Aveva un’esperienza minima di Rhino5 e di nulla di programmi di scrittura informatica, ma le difficoltà possono sempre essere superate con la pazienza e la perseveranza. Così Connor, arriva a stampare le parti strutturali con la FlashForge Creator 3D, e si rivolge a Formlabs per la stampa di quelle parti che richiedevano una finitura pulita.
“Mano-Matic”, questo è il nome della mano bionica, è dotata di sensori elettrici in grado di avviare gesti pre-programmati. Altri 25 gesti pre-programmati possono essere attivati tramite una applicazione smartphone, integrata in un braccialetto myo che viene indossato sull’arto buono della persona. Il bracciale Myo è istruito per riconoscere i movimenti della mano, del polso e del braccio e per associare un’azione specifica ad ogni movimento.
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