È trascorso un anno da quando il mondo della scuola è stato colpito, come da un fulmine a ciel sereno, dall’emergenza epidemiologica. Provvedimenti di sospensione delle attività didattiche in presenza che si sono susseguiti nel tempo, fino ad arrivare all’introduzione vera e propria della didattica a distanza, con tutte le incertezze e le criticità iniziali.
Questa nuova situazione ci spinse, il 18 marzo 2020, ad affrontare il tema direttamente con due Dirigenti Scolastiche di Cava de’ Tirreni, che espressero a cuore aperto le proprie considerazioni, confessandoci non poche difficoltà riscontrate.
Dopo un anno esatto dal lockdown, che ha comportato una scuola a singhiozzi con l’alternarsi di momenti di didattica in presenza con momenti di didattica a distanza, abbiamo intervistato nuovamente la Dirigente Scolastica dell’I.C. “San Nicola”, dott.ssa Raffaelina Trapanese, e, per la prima volta, la Dirigente Scolastica dell’I.I.S. “G. Filangieri” e dell’I.I.S. “Della Corte – Vanvitelli”, dott.ssa Franca Masi, per fare un punto sulle conseguenze e le opportunità dei nuovi modelli didattici e in particolare della DAD.
Ringraziamo entrambe le Dirigenti, e il personale degli Istituti scolastici coinvolti, per la loro disponibilità.
Grazie alle piattaforme digitali ormai note a tutti, ma mai realmente considerate prima dell’emergenza Covid, l’anno scolastico non si è fermato ed è stato possibile, in questi mesi, far proseguire a bambini e ragazzi il percorso di apprendimento. Quali sono le sue considerazioni sulla didattica a distanza? Quali i pro e i contro dopo un anno di lockdown?
Masi: La didattica a distanza è stata vista da subito come un necessario adattamento all’emergenza sanitaria con aspetti positivi e negativi che, a lungo andare, si sono evidenziati in modo netto.
Bisogna sottolineare che la didattica in presenza non è fatta solo di contenuti, di dibattiti, di contraddittori tra gli alunni e gli insegnati, ma è fatta anche di occhi che si guardano, di atteggiamenti e di sguardi, da cui l’insegnante può percepire tanti messaggi e indirizzare la lezione opportunamente: inserire una pausa, un riferimento specifico, un sorriso, oppure insistere e approfondire. Si tratta, in una parola, di contatto umano. Sono tutti elementi che rendono più ricco e funzionale il contesto di una lezione che nella DAD è fortemente limitato.
Inoltre, nella DaD, si possono avere difficoltà nella concentrazione e nella comprensione da parte degli alunni (tutti segnali che nella lezione in presenza non sfuggono al docente). Spesso si perde tempo per problemi tecnici, per il cattivo funzionamento della cam, del microfono, per problemi, in generale, di connessione.
Questa emergenza ha indotto, ob torto collo, docenti e studenti a raggiungere in brevissimo tempo delle competenze impensabili in tempi normali; quando, finalmente, si tornerà in presenza, ciò che è stato acquisito potrà essere utilizzato per azioni di recupero o potenziamento.
La didattica a distanza è stata una misura d’emergenza ma, con la dovuta formazione dei docenti mirata all’apprendimento di nuove forme di didattica, potrà essere vissuta non più come un ripiego ma come integrazione per costruire una scuola nuova. Detto ciò, bisogna comunque prendere atto che, senza la DaD, per i ragazzi si sarebbe prefigurato un disastro culturale irrecuperabile.
Trapanese: Le piattaforme digitali si sono rivelate strumenti indispensabili in questo ultimo anno, caratterizzato da un’emergenza epidemiologica che ha modificato le modalità educativo-didattiche e le relazioni. Nel corso dell’ultimo anno la scuola si è dotata di più piattaforme e, in particolar modo, d’una che garantisce la tracciabilità, fondamentale per avere contezza dell’assiduità della frequenza da parte degli alunni.
Una conseguenza positiva dell’attività didattica svolta a distanza è stato il balzo in avanti nell’utilizzo dei dispositivi e dei software sia da parte degli alunni che da parte del corpo docente.
Quali sono state o sono ancora oggi le criticità emerse?
Masi: Le criticità emerse sono più o meno quelle che hanno avuto molte scuole e che sono state riportate dai media. Alcune sono in fase di risoluzione, come la competenza dei docenti e degli alunni nell’utilizzo dei dispositivi tecnologici sia hardware che software: una competenza che, però, migliora di giorno in giorno. Anche i problemi tecnici, che si presentano soprattutto in fase di didattica integrata sono in fase di miglioramento, così come persistono difficoltà nei collegamenti dovuti, soprattutto, alla copertura della rete internet sul territorio.
I docenti hanno migliorato notevolmente le loro competenze digitali e utilizzano in modo fluido sia le piattaforme di videoconferenza che i diversi software dedicati alla gestione delle lezioni, comprese le verifiche. Tuttavia ci sono ancora ampi margini di miglioramento nell’utilizzo degli strumenti digitali.
Trapanese: Purtroppo, allo stato attuale, le stesse criticità rilevate lo scorso anno risultano ancora non risolte. La connessione instabile in alcune frazioni continua a rendere difficile lo svolgimento delle attività. L’attenzione degli alunni, soprattutto i più piccoli, deve essere spesso sollecitata anche perché non sempre possono usufruire di uno spazio esclusivo che consenta loro di isolarsi e concentrarsi sul lavoro da svolgere.
Ad ogni modo, i docenti organizzano le lezioni in modo diverso da quanto farebbero se le stesse si dovessero svolgere in presenza, proponendo attività più accattivanti e riservando gli approfondimenti alle lezioni asincrone.
Che tipo di ingegno ha aguzzato l’emergenza DAD? Quali opportunità ha disvelato al personale docente e tecnico?
Masi: I docenti all’inizio erano intimoriti di fronte ad una sfida così estrema, ma poi, grazie ad una formazione mirata, hanno cominciato a prendere fiducia nelle loro capacità e si sono resi conto delle potenzialità dei software dedicati.
Tutti hanno raggiunto dei traguardi inaspettati: molti hanno migliorato le capacità sull’utilizzo dei software e non hanno più timori a sperimentare nuove funzionalità, hanno cominciato a progettare sistematicamente le lezioni anche con i colleghi del consiglio di classe; alcuni hanno, addirittura, seguito dei corsi di dizione e metodologie per catturare l’attenzione degli studenti a distanza. In più, si sono moltiplicati anche i momenti di ascolto e discussione con gli alunni su argomenti di attualità e sul loro vissuto.
Trapanese: Le docenti hanno dimostrato una grande capacità nel modificare la propria didattica e il proprio modo di fare scuola, implementando in maniera significativa le proprie competenze tecnologiche, facendo ricorso in modo non più sporadico alle risorse presenti in rete, sia a livello di software open source sia a livello di attività interattive, facilmente fruibili dagli alunni anche grazie al feedback immediato.
Inoltre, la propensione alla formazione – life long learning – e lo spirito di collaborazione e condivisione di best practice hanno consentito alla scuola di assumere una nuova forma e vitalità.
In che modo le modalità di insegnamento e di valutazione si sono evolute al nuovo contesto di insegnamento?
Masi: I docenti hanno capito da subito la necessità di sintetizzare e ridurre le informazioni disciplinari, puntando sull’abilità e sulle competenze essenziali, utilizzando sempre di più immagini, video, e dibattiti a supporto delle spiegazioni. La valutazione si è orientata sugli aspetti formativi, dando rilievo a tutta una serie di comportamenti degli alunni che vanno presi in considerazione al di là delle conoscenze disciplinari.
Trapanese: Per la valutazione si è fatto ricorso a software (Socrative, Kahoot, moduli google ecc.) per la costruzione di questionari e quiz che consentono di raccogliere i risultati in modo istantaneo, offrendo un chiaro quadro d’insieme del livello di competenza raggiunto dagli alunni. In chiusura di ogni quadrimestre viene effettuata una rilevazione degli esiti degli apprendimenti al fine di calibrare gli interventi per valorizzare le eccellenze e per garantire supporto a quanti necessitano di potenziamento.
Quali iniziative sono state messe in campo dal Suo Istituto per favorire l’accesso alla didattica a distanza al maggior numero di studenti e con quali risultati? In particolare, che tipo di misure sono state attivate dal suo istituto per favorire l’integrazione degli studenti con DSA o altre disabilità e con quali risultati?
Masi: La scuola ha agito su due fronti: da un lato, abbiamo cercato di aiutare tutte le famiglie, partecipando a tutte le iniziative che hanno permesso di ottenere il maggior numero di dispositivi da dare in comodato d’ uso agli alunni.
Dall’altro lato, abbiamo assegnato alle famiglie anche i dispositivi già in possesso della scuola; abbiamo anche creato un account google gestito dalla scuola grazie al quale tutti gli alunni e tutti i docenti possono usufruire del pacchetto google-educational. In questo modo è consentito l’accesso ai servizi solo agli iscritti, evitando accessi indesiderati da parte di eventuali estranei.
Per gli alunni con DSA e con altre disabilità, tutti gli insegnanti , oltre a quelli di sostegno, si sono impegnati ad avere un contatto diretto e costante con gli alunni e le famiglie . Per loro sono stati utilizzando canali dedicati per aiutarli e guidarli nell’apprendimento anche al di fuori dell’orario scolastico.
Trapanese La scuola al fine di garantire il diritto all’istruzione degli alunni sprovvisti di adeguati strumenti tecnologici, in caso di sospensione dell’attività didattica per emergenza epidemiologica da COVID-19, ha concesso pc e tablet in comodato d’uso gratuito.
L’assegnazione è stata effettuata sulla base di criteri stabiliti dal Consiglio d’Istituto, che ha ritenuto prioritarie alcune situazioni di difficoltà (alunni con disabilità, DSA e per i quali è stato redatto un PDP), di disagio personale e sociale. Inoltre per gli alunni con disabilità è stata prevista la frequenza in presenza, così come da Ordinanza Regionale, previa valutazione da parte dell’Istituto scolastico, assicurando il collegamento online con la classe di appartenenza, per i periodi in cui la situazione dei contagi sembrava più sotto controllo.
Da un punto di vista dei risultati è scaturita una grande capacità del corpo docente di adattarsi e riorganizzarsi riuscendo a garantire la continuità didattica con modalità a distanza, ma soprattutto degli alunni che hanno acquisito competenze digitali, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all’utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media. Inoltre sono riusciti ad utilizzare le nuove tecnologie informatiche applicandole in modo trasversale a tutte le discipline di studio.
Spesso si è parlato di come la Didattica a distanza in questo periodo di confinamento forzato abbia permesso agli insegnanti di entrare in una relazione nuova coi ragazzi. Anche il Suo Istituto ha vissuto questa occasione?
Masi: La didattica a distanza ha costretto tutti gli insegnanti a modificare la loro relazione con gli alunni. Tutti i docenti stanno utilizzando, oltre alle piattaforme di video-conferenza e ai software prettamente scolastici come google-classroom, anche i canali di comunicazione brevi come whatsapp. Ciò ha consentito che le relazioni, seppur in forma diversa, non si interrompessero.
Trapanese: L’utilizzo della Didattica a distanza ha permesso alla scuola di non fermarsi e di continuare ad erogare il suo servizio alla comunità grazie ad un corpo docenti coeso, motivato e professionale. Soprattutto in questo periodo difficile e particolare, è venuta fuori la forza dei docenti che hanno dimostrato grande spirito di sacrificio, di dedizione e di resilienza.
I docenti hanno modificato in maniera radicale il proprio modo di fare scuola, facendo ricorso alla propria creatività ed alle proprie competenze per entrare con discrezione nelle case dei propri alunni. Sicuramente i docenti hanno instaurato una relazione diversa con gli alunni, sostenendo gli stessi anche sotto l’aspetto emotivo in questo difficile momento.
A causa della pandemia il confine tra scuola e famiglia è venuto meno. Qual è il sentito dei suoi studenti e delle loro famiglie, ad un anno esatto dall’introduzione della DAD?
Masi: Gli studenti e i genitori, nella maggioranza dei casi, hanno mostrato apprezzamento per gli enormi sforzi fatti da tutto il personale scolastico per assicurare una DaD il più possibile efficace. Molti genitori ed alunni sono consapevoli dei limiti intrinseci di questa modalità, ma nel contempo quasi tutti si sono mostrati soddisfatti ed hanno apprezzato la prontezza con la quale facciamo fronte, ancora adesso, a tutte le problematiche che ancora si presentano.
Trapanese: Tutti gli attori in gioco sono provati, soprattutto a causa dell’assenza di confini che caratterizza la nuova modalità di didattica. Tuttavia, nonostante tutti sentano la mancanza delle lezioni in presenza, apprezzano la possibilità di continuare il percorso scolastico, consapevoli del fatto che se questa situazione si fosse verificata in un periodo storico passato, avrebbe determinato l’interruzione delle attività didattiche.
Dopo le iniziali difficoltà, le famiglie e gli alunni si sono mostrati soddisfatti delle lezioni, dei contenuti e del materiale erogato dalla scuola. Gli alunni hanno imparato ad interagire e a mostrare il lavoro svolto ai docenti utilizzando, in maniera sempre più sicura, gli strumenti della GSuite e del registro Argo. Il materiale e le esercitazioni proposti agli alunni sono stati ritenuti adeguati e chiari.
A partire da settembre 2020, la didattica a distanza è stata alternata con quella in presenza, a causa del susseguirsi di ordinanze regionali che disponevano la chiusura e la riapertura delle Scuole, anche in tempi brevi. Questa situazione sta influendo sul rendimento iniziale degli studenti e sull’organizzazione dei programmi curriculari? Se sì, in che modo?
Masi: In realtà la nostra scuola nelle settimane di settembre e ottobre ha fatto una didattica in presenza al 100%, poi si è andati in DaD completa. Solo per pochi giorni a inizio febbraio è stata fatta una didattica mista 50% in presenza e 50% a casa, e poi si è ritornati nuovamente tutti in didattica a distanza.
Questa alternanza ha sicuramente provocato delle ulteriori criticità sul rendimento degli studenti in quanto ci sono state tre variazioni su uno stato assestato. Al momento ancora non è quantificabile in modo oggettivo quanto queste variazioni abbiano influito sul rendimento degli studenti. I programmi curricolari dei docenti sono stati predisposti sin dall’inizio con l’eventualità che si potessero verificare delle sospensioni della didattica in presenza, pertanto l’organizzazione dei programmi curricolari pur con dei ritardi sta procedendo abbastanza bene.
Tutti i progetti avviati stanno procedendo a distanza con un tasso di partecipazione mai registrato in presenza. Sicuramente gli alunni sono così molto più agevolati per cui stanno procedendo in modo molto soddisfacente.
Trapanese: Le attività si stanno svolgendo in modo regolare, semplicemente con una routine diversa, perché l’Istituto già ad inizio dell’anno scolastico ha predisposto un piano per la didattica digitale integrata, attorno al quale ruotano orari e piani di lavoro flessibili.
Se potesse, cosa consiglierebbe di fare al nuovo Ministro dell’Istruzione, dott. Patrizio Bianchi?
Masi: Credo che il ministro abbia davanti un compito impervio perché l’evoluzione della pandemia è incalzante e pertanto diventa difficile qualsiasi programmazione. Tuttavia questa pandemia dovrebbe aver fatto finalmente capire quanto importante sia la scuola e perciò mi auguro che nell’immediato futuro si facciano quegli investimenti da tanto richiesti contro la dispersione scolastica e la povertà educativa, nell’educazione civica e sentimentale ed in quella ecologica , nella formazione e nel reclutamento mirato dei docenti al passo con le nuove forme di didattica, a coloro che si specializzano sul sostegno, ai docenti di lingue in un’ottica di internazionalizzazione.
Prevederei, inoltre, investimenti per ottenere, finalmente, la sicurezza nelle scuole …potrei continuare ma cerco di essere realista e, perciò, mi fermo qui.
Trapanese: Spero che si abbia contezza di quello che è il mondo della scuola, un’organizzazione complessa a legami deboli che necessita di provvedimenti ad hoc orientati alla crescita culturale, civile e professionale dei nostri alunni, che rappresentano il nostro futuro.
Pertanto, il consiglio sarebbe certamente quello di investire maggiormente sul sistema di istruzione e formazione e di prevedere riforme che non possono essere realizzate “senza maggiori oneri per le finanze pubbliche”, ma che, anzi, devono prevedere fondi specifici che possano garantire la fattibilità di ciò che viene programmato.
Cosa si augura per il mondo scolastico nel prossimo futuro?
Masi: Non ci sarà la scuola di prima ma quella che vorremmo per i nostri figli e nipoti: in primis, con il recupero delle relazioni e poi sicuramente arricchita di strategie didattiche ed educative per una scuola che non dovrà più adattarsi ai tempi, ma che sappia, piuttosto, precorrerli e, lavorando in sinergia con le istituzioni, sappia indicare la strada perché eventi drammatici come questo che stiamo vivendo, non si ripetano mai più.
Trapanese: L’augurio è sicuramente di ritornare a quella normalità che ci appariva ovvia e quasi monotona, ma che in realtà rappresenta ora un obiettivo prioritario; ognuno di noi ha necessità di riappropriarsi della propria vita e la scuola, in particolare, in quanto ambiente non solo di formazione, ma anche di relazione e di socializzazione, risente del protrarsi della sospensione delle attività didattiche in presenza anche se promuove comunque attività non solo curricolari ma anche extracurricolari per garantire agli alunni un percorso vario ed altamente formativo.
Ti va di raccontare la tua esperienza da studente, insegnante o genitore? Scrivici a segreteria@medaarch.com.
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