Al di là degli ambiti di produzione e di ricerca, la tecnologia di stampa 3D ha stimolato da subito anche numerose iniziative umanitarie e caritative. Uno degli esempi più sorprendenti a riguardo, negli ultimi tempi, è stato senza dubbio il lavoro di e-NABLE. Già abbiamo dedicato, nel nostro blog, un articolo che raccontava come la community avesse messo su una rete per donare fondi e volontari per realizzare e fornire protesi in 3D a basso costo per bambini che ne hanno bisogno e che non possono permetterselo. La storia di un gigantesco sforzo collaborativo sulla stampa 3D di protesi economiche con impugnature meccaniche, e sul lavoro di migliaia di volontari che hanno contribuito a migliorare la vita di tanti bambini, veterani e persone in tutto il mondo.
Oggi, vi raccontiamo un nuovo bellissimo progetto, quello di Michael Repajic, studente di medicina presso la University of Southern California, che ha deciso di portare il potenziale della stampa 3D a quelle persone che incontriamo in ogni cittadina del mondo senza mai farci caso, quelle persone presenti in ogni angolo della strada, ma che spesso sono invisibili ai nostri occhi che decidono di non guardare per paura o per indifferenza, lasciandole nella loro condizione di emarginazione. Quelle persone sono i senzatetto.
La maggior parte dei senzatetto non ha fondi per alcun tipo di assistenza medica, figuriamoci se chi ha perso gli arti, può permettersi delle protesi. Così, Michael ha avviato una bellissima iniziativa denominata Humanus Hands United, che diventerà presto un’organizzazione no-profit specializzata nello sviluppo della stampa 3D di protesi di mani per i senzatetto. Partendo dalla comunità “homeless” di Los Angeles, Michael spera poi di espandere il suo progetto ad altre città e di rivolgersi anche ai tanti bambini provenienti da famiglie povere e dei paesi in via di sviluppo. “Ho fatto parte di un progetto, alla fine dello scorso anno in cui abbiamo stampato le mani per i bambini di Haiti ed è stata davvero un’esperienza gratificante vedere i ragazzi ricevere come dono, le loro protesi” ha detto Michael in un’intervista a 3ders.org.
Stampare una protesi a basso costo rappresenta, quindi, molto più che dotare di un nuovo arto chi ne ha bisogno. Significa donare l’opportunità di migliorare la vita a coloro che altrimenti non potrebbero permetterselo. E nessuno dovrebbe non potersi permettere di accedere ad una vita migliore.
“Sono già in contatto con un signore che vive alla Midnight Mission, il rifugio per senzatetto di Los Angeles. Lui è il mio primo candidato per la protesica. Avrò bisogno di assistenza per poter stampare la mano e avrò bisogno anche di accedere a stampanti 3D e materiali.”, dice Michael. Il piano è quello di produrre versioni modificate delle mani comunemente utilizzate per e-NABLE, realizzate in ABS, anche se è molto difficile trovare i fondi per un progetto così ambizioso.
Da quando Michael ha lanciato il suo appello, tante sono state le associazioni umanitarie e i laboratori di stampa 3D disposti a collaborare a questo fantastico progetto. Inizialmente i soggetti aderenti a questa iniziativa, lo faranno in modo totalmente volontario, ma Michael ha in mente di lanciare una campagna di crowdfunding per far sì che questa organizzazione possa continuare il suo lavoro. “Non appena le primi due o tre protesi di mano, saranno stampate, i miei colleghi ed io realizzeremo un video su Kickstarter per promuovere la nostra causa e ottenere il sostegno di varie aziende con il potenziale di raccolta di fondi.”
Se siete interessati a salire a bordo di questa fantastica iniziativa e ad utilizzare la stampante 3D per aiutare le persone che ne hanno davvero bisogno, scrivete Michael a michaelrepajic@gmail.com.
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