Si è tenuto venerdì mattina all’Università degli Studi di Salerno, nell’aula 126 di Ingegneria un interessante incontro tra gli studenti, l’azienda TEKLA rappresentata dall’ing. Valeria Prete e il Mediterranean FabLab dell’Arch. Amleto Picerno Ceraso.

 

Un appuntamento che rientra nell’ambito del programma “Una finestra sul lavoro”, la serie di seminari organizzati dal prof. Rizzo, presidente dell’area didattica di Ingegneria meccanica e gestionale all’Università degli Studi di Salerno, con l’obiettivo di introdurre gli studenti nel mondo del lavoro, preparare le attività di tirocinio e rafforzare la cooperazione tra Università ed industria.

 

 

Negli incontri, aperti a tutti gli interessati, sono coinvolti soprattutto gli studenti dell’ultimo anno di laurea di 1 livello e dell’ultimo anno di laurea magistrale. «Gli studenti della laurea di 1 livello, sono spesso impegnati nello studio di discipline di base, perlopiù teoriche, per cui non hanno la cognizione di quello che accade fuori dall’università, di quello che realmente è il mondo del lavoro. – ha spiegato il Prof. Ivan Arsie, della facoltà di Meccanica e sistemi energetici, che insieme al Prof Rizzo porta avanti, da 3 anni, questa iniziativa – Attraverso questa serie di incontri diamo agli studenti la possibilità di capire qual è l’attività concreta che un ingegnere può svolgere post-lauream e quali sono i requisiti e gli aspetti fondamentali che le aziende ricercano nel laureato, oggi. L’obiettivo, oltre che avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro, consiste anche nel dare agli studenti quella mentalità trasversale capace di toccare più discipline, dunque non solo quelle strettamente ingegneristiche, ma anche quelle di marketng, economiche, biologiche, umanistiche.». Ancora una volta, dunque, emerge forte l’importanza e l’urgenza di creare rete per arrichire il sapere.

Il feedback di tali incontri è da 3 anni a questa parte molto positivo, come sottolinea il prof. Arsia: «Gli studenti stanno rispondendo con grande entusiasmo, anche perchè è l’unica occasione che hanno per capire cosa offre il lavoro oggi, e cosa chiede il mondo del lavoro ai giovani. Dalle aziende del territorio a quelle esistenti a livello nazionale, invitiamo  a questi incontri tutte quelle realtà con cui abbiamo stretto collaborazioni scientifiche o che fanno ricerca e operano a livello trasversale.».

Il primo intervento al seminario di questa mattina è stato quello dell’ing. Valeria Prete che ha affrontato il tema “Creatività e innovazione al centro di ogni progetto”. Un interessante discorso sugli strumenti didattici e gli studi effettuati come base per dare libero sfogo alla propria creatività, rompendo le barriere del sapere didattico per poter “sognare industriosamente”. L’ing. Prete ha proposto ai ragazzi un esercizio pratico sull’ideazione di un progetto attraverso processi astrattivi. I risultati sono stati molto interessanti e ricchi di spunti.

A seguire l’intervento di Prete, la lecture dell’Arch. Amleto Picerno Ceraso dal titolo “Quali scenari occupazionali per la terza rivoluzione industriale?”. L’intervento ha tracciato un quadro sulle prospettive occupazionali che la terza rivoluzione industriale offre, in uno scenario che va dalla gestione del problema dei BIG DATA, all’uso delle macchine a controllo numerico e alle possibilità offerte dalla fabbricazione digitale.

L’Arch. Amleto Picerno partendo dalla copertina di Economist dell’aprile 2012, dedicata alla terza rivoluzine industriale, ha mostrato in cosa consiste la rivoluzione industriale e quali scenari occupazionali prospetta: «L’Economist nel dossier dedicato alla terza rivoluzione industriale, documentava anche che il 30% delle attuali professioni, 5 anni fa non esisteva, il che significa che non c’è un’adeguata formazione per i nuovi ruoli professionali che oggi il mercato chiede. Tutto l’ambito formativo mondiale, in questo momento, non riesce a leggere completamente la velocità e il mutamento del mercato e preparare adeguatamente gli studenti.», ha spiegato l’arch. Picerno, tracciando poi un quadro di quelli che possono essere gli scenari che la terza rivoluzione industriale apre.

L’arch. Amleto Picerno ha citato la prima rivoluzione industriale del 1710, nata grazie ad una rivoluzione tecnologica: uno scarto tecnologico semplice che consisteva in una spoletta meccanica con cui si è potuto meccanizzare il telaio tessile rivoluzionando tutta l’indistria tessile che da una lavorazione manuale, è così passata ad una lavorazione meccanica. «Non è un caso che Umberto Eco, quando parla della rivoluzione industriale, citi il telaio tessile dicendo “Chi non capisce l’importanza del telaio tessile nella rivoluzione industriale, non può penetrare fino in fondo il senso di questa rivoluzione.”: ciò significa che per ogni cambiamento sociale c’è sempre una rivoluzione tecnologica e industriale a monte.».

Amleto Picerno, durante la lecture, ha mostrato agli studenti come le filiere classiche dell’industria, oggi stiano cedendo: «Lo scarto, in questo caso, è dovuto alla possibilità che esiste oggi, di poter stampare la propria idea, fabbricare “in casa” il proprio oggetto, senza doverlo ordinare in modo standardizzato alle industrie. Il MIT di Boston, è stato il primo a comprendere questo scarto di processo, attraverso Neil Gershenfeld, in un corso intitolato “How to make almost anything” (Come fare quasi qualsiasi cosa), che si proponeva di insegnare ad alcuni ricercatori l’utilizzo di macchine per la costruzione digitalizzata.».

L’arch. Picerno, attraverso un excursus sulla rivoluzione digitale, ha poi trattato la questione dei big data e il funzionamento delle “nuove macchine” per la fabbricazione digitale. «Quella dei fablab è una realtà che si sta diffondendo a livello mondiale – ha affermato – Ad oggi esistono 50 fablab in tutto mondo. In Italia ce ne sono 2, e il 31 ottobre, a Cava de’ Tirreni, aprirà il terzo: il Mediterranean fablab, primo laboratorio di fabbricazione digitale del Sud Italia.».

Spazio di ricerca e formazione, il Mediterranean fablab non solo disporrà di macchine a controllo numerico e della possibilità di utilizzarle per poter “costruire tutto ciò che si può immaginare”, ma darà anche l’opportunità di mettere in pratica la formazione ricevuta, attraverso workshop specifici, organizzati e promossi dalla Medaarch (Mediterranean Academy of Architecture). Per tutti gli interessati, l’opportunità di vincere due borse di studio a copertura totale, per la partecipazione gratuita ai 6 workshop promossi per l’anno 2012-2013.
Qui il bando di assegnazione delle scholarship!

Francesca Luciano

By Categories: Eventi, NotiziePublished On: 23 Ottobre, 2012

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